GIOVEDI' SANTO - La "Tavula"

Nel pomeriggio del Giovedì Santo hanno inizio le celebrazioni Liturgiche, con la rappresentazione simbolica della lavanda dei piedi e dell'ultima cena.
Gli Apostoli solo per questa occasione non indossano la tradizionale mantella e i cappucci, ma solo la tunica, una fascia e un'aureola sulla testa e prendono posto sul Coro, formando due file: una alla destra e una alla sinistra dell'altare. 
Durante la funzione il parroco laverà loro simbolicamente i piedi, rinnovando così i gesti di Gesù agli Apostoli.
Terminata la funzione, l'assemblea si sposta nell'oratorio attiguo alla chiesa, per la "Tavula", ovvero a ricostruire simbolicamente l'ultima cena; infatti i Confratelli arrivati nella sala trovano una tavola imbandita con dodici posti, sulla quale si trovano: pane, legumi secchi, una forma di pane, un'arancia, un finocchio e del vino che alla fine della cerimonia e della benedizione i Confratelli porteranno alle loro case e divideranno con parenti e vicini.


Durante questa cerimonia i Lamentatori, disposti a lato del grande tavolo, intonano i loro canti. Portata a termine la cerimonia della "Tavula", ha inizio in chiesa l'Adorazione: il prete legge ad alta voce alcuni passi del Vangelo, riguardanti la Passione, e Morte di Gesù.
Alla fine di ogni brano letto i Lamentatori, che si sono disposti infondo alla chiesa, intonano i loro "Lamienti".
Alla fine della cerimonia vengono suonate le campane, che non si sentiranno più suonare fino al giorno di Pasqua.


- Testo tratto da "Sicilianamente".
- Foto (1) e (2) tratte dalla pagina facebook "Pro Loco Montedoro APS"; foto (3) tratta dalla pagina facebook "Pro Loco Montedoro APS".