VENERDI' SANTO - Processione delle "Vare"

Il Venerdì Santo, nel primo pomeriggio vengono preparate le "Vare": una è l'Urna che custodisce una statua raffigurante Gesù, e che verrà poi posta sulla croce, dopo una lenta processione fino al Calvario; l'altra Vara raffigura l'Addolorata vestita di nero.
Sulle "Vare", c'è da dire che chiunque può offrirsi di portarle a spalla in processione, e molte volte si trova difficolta nel poter prendere posizione sotto di esse, vista la quantità di persone che vogliono prendervi posto. La "Vara" dell'Addolorata è stata da sempre curata e custodita dai minatori o comunque dai loro eredi, che hanno cura di mantenerla in efficienza e di provvederne anche al di fuori del periodo della Settimana Santa.
Iniziano intanto in chiesa la lettura di passi del Vangelo che trattano la Crocifissione di Gesù, terminati i quali si da inizio alla processione che condurrà Cristo alla Croce.

Le due "Vare" iniziano il loro viaggio verso il Calvario separatamente, ognuna seguita da un gruppo di Lamentatori, che per l'occasione si avvalgono dell'aiuto di lamentatori che non fanno parte del gruppo ufficiale, perché magari non vivono più a Montedoro, ma che per tale ricorrenza ritornano, per far sì che tale tradizione continui ad esistere.
L'Urna con il Cristo attraversa la Piazza seguita dal prete e dagli Apostoli (che in questa occasione hanno ripreso il loro tradizionale abbigliamento), dai fedeli e da una squadra di Lamentatori, che di tanto in tanto si raggruppano e intonano i "Lamienti".
La Madonna Addolorata, con un altro gruppo di fedeli, un 'altro prete, "li Virgineddi" (tre bambine vestite con abiti e veletta nera a simbolizzare le vergini che accompagnarono la Madonna verso la crocifissione di Gesù con in mano i vassoi con i chiodi, la corona di spine e le fasce che serviranno a crocifiggere il Cristo) è portata a spalla dai minatori, ed è seguita da un'altra squadra di Lamentatori; percorre la Via Alighieri per incontrare l'Urna con il figlio all'incrocio con la Via Cavour.
Qui le due processioni arrivano contemporaneamente, fondendosi in un unico corteo che proseguirà fino alla sommità del Calvario, dove verrà posto il Cristo sulla Croce.
Arrivati alla Croce, le due squadre di Lamentatori si uniscono in un unico gruppo.
Dopo la Crocifissione e il saluto dei fedeli al Cristo in Croce, l'Urna vuota fa ritorno alla chiesa, mentre l'Addolorata rimane nella cappella del Calvario e i fedeli a turno le tengono compagnia, riuniti in solenne preghiera, come a voler alleviare il dolore di una Madre alla quale è stato appena strappato il figlio.

 

In serata riprende la processione con l'Urna vuota verso il Calvario. Arrivati in cima viene tolto Gesù dalla Croce e riposto nell'Urna di vetro, che in questa occasione viene lasciata per qualche istante ai fedeli che spruzzano profumi e unguenti sulla statua del Cristo, a perpetuare le usanze di sepoltura del tempo, quando i corpi venivano unti con mirra e aloe, che viene subito asciugata con fazzoletti.
Tutti vogliono toccare la statua, tutti cercano di uscire dalla ressa con un batuffolo di cotone profumato delle essenze spruzzate sulle statua, che poi verrà gelosamente custodito o consegnato ad ammalati, che potranno trovare in esso un po' di sollievo dai loro mali.
Terminata la ressa, viene uscita la statua dell'Addolorata che a fianco all'Urna riprende il giro per il paese.
Le due "Vare", seguite ora da tutti i fedeli, e precedute dal parroco, dagli Apostoli e dai Lamentatori, vengono portate lentamente in processione, interrotta di tanto in tanto dai cori dei Lamentatori.
Si arriva cosi in chiesa dove, dopo una piccola preghiera, si chiude la Cerimonia.


- Testo tratto da "Sicilianamente".
- Foto tratte dalla pagina facebook "Pro Loco Montedoro APS".