A Montedoro non si può iniziare a parlare delle celebrazioni della Settimana Santa, senza prima accennare agli Apostoli e alla Confraternita del SS. Sacramento dalla quale essi derivano.
Tra il 1756 e il 1757, l'allora parroco di Montedoro D. Martino da Favara, vedendo nel popolo di Montedoro grande fervore e devozione, decise di accogliere il volere dei suoi parrocchiani, fondando una Compagnia del SS. Sacramento che nel 1758, dopo le dovute approvazioni da parte delle autorità ecclesiastiche, divenne ufficialmente: Confraternita del SS. Sacramento.
I Confrati si riunirono subito in assemblea, per eleggere le cariche più importanti della Confraternita. Fu eletto Governatore D. Giovanni Caico e la carica di Assistenti venne affidata a Nicola Campanella, D. Pietro Caico fu Orazio e D. Calogero Sanfilippo, prete.
Da subito i confrati furono personalità e notabili di Montedoro e si adoperarono in modo da ottenere l'affidamento di alcune terre, con il profitto delle quali essi sopperivano al pagamento delle spese, tenendo da parte quello che avanzava, per poter realizzare un'oratorio, che potesse ospitare gli arredi e le riunioni della stessa Confratenita. L'appezzamento di terreno che loro ottennero prese il nome di "Orto del Sacramento" o "Uartu di lu Signuri", tale appezzamento venne poi ridotto dallo stradale per Serradifalco e dalle altre vie che poi sorsero con l'ampliarsi dell'abitato.
Su ciò che resta di tale appezzamento sorge ora l'Isituto M.S.R. "S. Giuseppe".
Tra i vari privilegi guadagnati dalla Confraternita, vi erano: quello di poter suonare le campane a lungo, per la morte di un Confratello; avere diritto alla sepoltura nella cappella Del Sacramento senza dovere alcun che al parroco e ad i suoi successori.
Della Confraternita del SS. Sacramento niente rimane oggi, se non gli arredi che si portavano in processione e gli abiti usati per le stessi. Tali arredi vengono ora portati in processione, solo nelle celebrazioni della Settimana Santa, dagli Apostoli o Fratelli, dodici in tutto, che abbigliati con la tradizionale tunica bianca, mantellina rossa e cappuccio bianco, accompagnano le celebrazioni, facendo rinascere simbolicamente per quella settimana la vecchia Confraternita.
Sugli Apostoli, c'è da dire che è stato per anni un'onore far parte di questa cerchia ristretta di fedeli, e il posto tra i Fratelli, veniva e viene tutt'ora tramandato di generazione in generazione nell'ambito della stessa famiglia, cercando il più possibile di non cedere il proprio posto ad estranei.
Ancora oggi i Fratelli che hanno perpetrato nel tempo la tradizione del Sacramento, ricevono sepoltura nella Cappella a loro dedicata, che si trova all'ingresso del cimitero comunale, proprio di fronte al cancello di entrata.
- Testo tratto da "Sicilianamente".
- Foto tratte dalla pagina facebook "Pro Loco Montedoro APS".